mercoledì 12 ottobre 2016

Vieni a giocare con noi?

Trasmettere "Shining" alla tv della hall mentre faccio il turno di notte in hotel pare non essere una grande idea, secondo gli ospiti in albergo.

Ma io la penso diversamente.






martedì 2 agosto 2016

Cose che capitano.

-"E lui da dove salta fuori?"

Lo so, sono le sette di mattina e la gente, appena sveglia in sala colazione, non elabora ancora. A scanso di equivoci, il mio collega insiste:

-"Mi scusi: lui è con voi?"
-"Lui chi?"

E' vero, ci sono episodi della propria vita che non si sceglie di vivere: capitano. E per quanto non li abbiamo scelti, ci tocca affrontarli, gestirli. Non sempre si può fare finta che non sia successo niente.

-"Lui: il bambino." e lo indica con il dito. "Il bambino è con voi?"

Il nostro eroe guarda ora il mio collega, ora il dito, ed ora finalmente il bambino che gli siede accanto, e che intanto si impiastra il visino innocente di marmellose e confetture deliziose. Oh, si: lui. "L'Episodio" capitato per caso fra capo e collo, sembra pensare. Se non fossero le sette di mattina, il mio collega avrebbe già letto la sua storia scritta nelle occhiaie da padre: di come a malapena si era abituato all'idea di avere una figlia che gli sottraeva spazio e cuscino nel lettone, creando una muraglia invalicabile fra lui e sua moglie. Di come una notte fosse riuscito, con un sotterfugio degno dei più grandi strateghi della storia, a sottrarre la moglie alla piccola ventosa che rispondeva al nome di sua figlia, almeno per il tempo sufficiente a riportare alla memoria le manovre acrobatiche le cui conseguenze gli rendevano le notti corte e frastagliate. Appena in tempo per rendersi conto di non aver imparato dal primo errore, e averlo commesso nuovamente. Ed ora, eccolo in vacanza con moglie e due pargoli, di cui l'ultimo in particolare che non sa mai dove mettere, che gli hotel non hanno quasi mai camere quadruple, e allora come rimediare? Ah, ecco: potremmo, per esempio, far finta di niente, e prenotare una tripla.
Ma sono le sette di mattina, e il mio collega non ha nessuna voglia di sorbirsi le storie di vita vissuta di un turista sprovveduto.

-"Oh: si certo. Il bambino è con noi"

Lo dice con il tono di voce di chi lo realizza soltanto ora.

-" E come mai non lo avete registrato all'arrivo?"

Moglie e marito si guardano negli occhi per un momento. Poi lui, con tutta l'innocenza di cui è capace, risponde:

-"Ce lo siamo dimenticati: sa, era in macchina che dormiva"

Bimbetto, se vuoi un consiglio: chiedi al giudice di darti in adozione, magari questa volta sarai più fortunato.






martedì 24 maggio 2016

Verrà all'improvviso

Arriva per tutti un momento in cui le cose sembrano aver raggiunto un loro ordine, un equilibrio ed una forma. In cui le cose sembrano poter restare così, che nulla cambi, Non è perfetto, ma va bene anche così.

Di solito capita dopo mezzanotte.

Chi deve arrivare è arrivato, chi deve partire è partito, chi deve rimanere è rimasto. Ora sono tutti nel posto che desiderano. Alcuni sotto le coperte attendono il sonno a luci spente, cullati dalla sfarfallante luce azzurra della Tv, gli altri hanno ceduto a Orfeo. Regna il silenzio.

E anch'io ho sbrigato le incombenze di ogni notte. La chiusura contabile, le registrazioni anagrafiche, la preparazione delle stampe per il giorno dopo. Ogni procedura espletata. C'è solo da attendere che la notte faccia il suo corso, come un fiume raggiunga il porto alla sua foce, e abbracci il mare dell'alba che attende alla fine di ogni notte.

Non può accadere nient'altro.

E invece accade.

-"Sono La Morte"
-"Mi scusi?"

La prima cosa che riesco a pensare è che sono ancora giovane. Che non è vero, che non tutto è al suo posto, che ci sono ancora così tante cose da finire. Che devo ancora imbiancare il bagno, dare un'occhiata alla caldaia. Che ho appena rinnovato l'assicurazione della Vespa, che l'estate è alle porte e che ho promesso a mio figlio un gelato al parco giochi, se la domenica non piove. Ma a lui non sembra interessare, mi fissa dall'alto del suo metro e ottantacinque con gli occhiali rotondi, i capelli ricci tenuti in ordine con un taglio corto, la cravatta azzurra sull'abito grigio, la camicia bianca, e un borsone da viaggio in mano.

-"Mi scusi se arrivo all'improvviso, ma non ho fatto a tempo a prenotare. Avete una camera libera per questa notte?"
-"Certamente!"

Avrei potuto dirgli di no?  In fondo al corridoio del primo piano c'è una stanza libera, gli assegno quella e provvedo a registrarlo.

-"Posso avere un suo documento?"
-"Eccolo."

Il Signor Angelo La Morte mi consegna la sua carta d'identità ed in cambio metto tra le sue mani la chiave della stanza.

-"Ecco qui: la sua è la stanza 117, in fondo al corridoio."
-"Perfetto, la ringrazio."
-"Buonanotte, Signor La Morte..."
-"Buonanotte anche a lei!"

Non ho mai aspettato l'alba con tanta trepidazione.